La dimora di Michael Hecken - coniuga storia e modernità

La facciata della casa del produttore di e-bike Michael Hecken assomiglia a un vecchio edificio stuccato risalente al tardo Ottocento. Sul retro si cela invece una costruzione moderna con grandi finestre.

Michael Hecken vive con la moglie Ayla a Biesenthal, che dista circa 30 km dalla capitale tedesca, in uno scenario idillico. Un ruscello scorre a lato della casa circondata da alberi che si ergono verso il cielo. Dopo una carriera in rapida ascesa nel settore software londinese, oggi Michael progetta e vende eleganti e-bike con la sua impresa HNF Heisenberg. Sa cosa vuol dire correre dei rischi. Al momento dell’acquisto nel 2003, la proprietà a Biesenthal non era che un cumulo di macerie. Michael l’ha saputa trasformare nella casa dei propri sogni, riassestando in contempo anche la propria vita.

La facciata stuccata del vecchio mulino risale al XX secolo. Sul retro si cela una costruzione moderna.
Le tracce di colore sulla parete esterna sono quel che rimane di «Art Biesenthal», un’esposizione artistica che Hecken ha organizzato sul suo terreno dal 2006 al 2010.
Michael Hecken nel suo salotto luminoso. Quando ha comprato la proprietà, Michael aveva ben chiaro che aspetto avrebbe avuto in futuro.

Intervista

Michael, nel 2003 ha deciso di trasferirsi da Londra a Biesenthal. Ricorda ancora come si presentavano gli spazi al momento dell’acquisto?

Lo ricordo perfettamente. La casa era andata a fuoco, totalmente distrutta. I muri erano crollati e il tetto era a pezzi.

All’epoca era alla ricerca di una proprietà di questo tipo? Che cosa l’ha convinta ad acquistarla?

In realtà non cercavo affatto una casa come questa. Ai tempi volevo costruire a Londra. I terreni, però, erano accessibili soltanto tramite asta, per cui avevo appositamente risparmiato del denaro. Non riuscendo ad acquistarne, ho avuto la sensazione che la città non mi volesse. Durante un weekend, facendo un giro nei dintorni di Berlino, sono passato di qui per caso. Questa casa era qui, senza speranze. Istintivamente ho capito subito cosa avrei potuto farne. A Londra ci sono tanti edifici con una facciata antica e un retro ricostruito in stile moderno con grandi finestre. Nel giro di 14 giorni l’avevo comprata.

Che cosa sa della storia dell’edificio?

Il terreno del mulino esiste dal 1360. Non si sa molto della storia prima del XVIII secolo. Quel che si vede oggi è stato costruito nel 1860. La mia attuale residenza era un edificio amministrativo, tenuto piuttosto disadorno, in realtà. Nel 1907 il proprietario ebreo ha fatto realizzare una facciata anteriore in stucco. Il fuoco ha attaccato l’edificio un anno prima del mio acquisto, come dicevo.

Al momento dell’acquisto, la casa era diroccata. Da dove si comincia per avviare un progetto di ristrutturazione di questo tipo? 

Prima di tutto, abbiamo messo in ordine.: Per far questo c’è voluto un anno e mezzo. Occorreva smaltire oltre 1000 tonnellate di rifiuti, tra cui vecchie ruote di mulino in acciaio e pietre. La fase di pianificazione con gli architetti si è svolta in parallelo. Durante i lavori mi sono installato provvisoriamente nella vecchia stalla, mantenendo comunque un appartamento a Berlino dove lavoravo. Non appena potevo, andavo in cantiere.

Una costruzione nuova in stile moderno completa una facciata storica della sua casa. Come ha deciso cosa conservare e cosa invece eliminare?

I miei architetti mi suggerivano: «Butta giù tutto costruiamo una casa moderna». La facciata, però, volevo conservarla, aveva un certo fascino. Inoltre non volevo inimicarmi la gente del posto, sottraendo al paese il suo bel mulino.

Quanto è stato difficile ottenere il permesso di costruzione per questo progetto inusuale?

Non è stato affatto difficile in quel momento. C’era interesse per la preservazione del mulino e le autorità locali sono generalmente favorevoli a progetti all’avanguardia.

 

Il minimalismo contraddistingue anche gli ambienti, come la cucina.
Anche il piano superiore ha grandi finestre che danno sul giardino.

Ci può illustrare in breve i lavori di rinnovo e di ampliamento?

Mettere insieme una costruzione antica e una nuova è un intervento davvero complesso e non si può pianificare con la stessa facilità di un edificio costruito interamente da zero. Se dovessi costruire di nuovo una casa in futuro, verrei al cantiere ogni sera e ogni mattina. Per avere qualità, occorre sorvegliare ogni singolo passo. A posteriori, l’intero progetto è stato anche un gran divertimento. Mi piacciono i rompicapo, vale anche per le mie e-bike. Inoltre la casa stessa mi ha motivato. Questo bel verde non regge alcun confronto.

Qual era il suo progetto per gli ambienti interni?

Chiaro fin dall’inizio: il minimalismo doveva essere il principio da seguire. Fin da bambino ho vissuto così. I miei genitori avevano mobili in legno e un divano Rolf Benz, e a 12 anni avevo una stanza che si limitava a una moquette grigia, un materasso e uno stereo nell’angolo. Volevo inoltre anche poter affittare gli ambienti. Qui si tengono riprese cinematografiche, matrimoni e servizi fotografici. Così nel corso dell’anno copro una parte delle spese di riscaldamento.

Oggi qual è il suo posto preferito e perché?

Di solito mi siedo sul divano, con la vista su tutto il giardino. Devo passare tanto tempo al telefono e lo faccio sempre girovagando. All’esterno, poi, posso fare il bagno. Si può nuotare nel fiume.

Se dovessi costruire di nuovo una casa in futuro, verrei al cantiere ogni sera e ogni mattina.

In passato ha avuto successo nel settore informatico con la sua società di software a Londra. Ci vuole raccontare qualcosa di più?

A Londra ho studiato per quattro anni e, in parallelo, ho sviluppato una società informatica che programmava siti internet per le aziende. Al momento dell’apice avevamo 70 impiegati. Nel boom delle Dotcom l’azienda godeva di un’ottima posizione. Poi è arrivato il Dotcom-crash e dovevo assolutamente uscirne con urgenza.

Poi si è trasferito e ha scelto di fare un salto nell’ignoto anche professionalmente. La sua prima società di e-bike, «Grace», l’ha fondata in questa casa?

Quando mi sono trasferito qui, ho continuato a gestire la vecchia società per altri due anni, poi ho lavorato per una società di software svizzera come marketing manager. Nel frattempo mi guardavo intorno per vedere cosa avrei potuto fare di interessante in Germania. Avevo peraltro uno spirito ecologista che non trovava spazio nello sviluppo di software. Qui in Germania le e-bike di design non c’erano ancora. Con «Grace» il successo è arrivato in fretta, ma dopo uno screzio con l’investitore ho dovuto vendere la società. Ho quindi capito che era meglio crescere con ritmi più pacati nell’ambito di una start-up e collaborare soltanto con persone cui sono legato da un rapporto d’amicizia. Per questo la mia società attuale si chiama HNF: Hecken, Nicolai e Friends.

Anche HNF Heisenberg produce e-bike di alta qualità. Come mai le biciclette la affascinano tanto?

Ho riflettuto a lungo se continuare o meno in quest’ambito. «Grace» ha risvegliato tanta energia, sarebbe stata una follia non andare avanti. Mi ha impressionato anche l’efficienza delle e-bike: una Smart pesa quasi una tonnellata per trasportare una persona. La bici svolge lo stesso compito pesando solo 19 kg. Tra i clienti abbiamo numerosi pendolari che vogliono lasciare l’auto in garage. Il design poi è divertimento puro. Questo è l’aspetto che mi motiva.

 

Il fienile accanto all’edificio principale non è ancora stato risanato, ma è già in uso per alcuni eventi. La grande «A» è rimasta dopo alcuni set di riprese video.
La residenza di Hecken è perfetta per il suo lavoro di produttore di e-bike: i dintorni invitano a fare un giro in bici.

Sembra che affronti con piacere nuovi progetti. Dove trova la motivazione per sviluppare nuove idee correndo rischi considerevoli?

Fare qualcosa è sempre più avventuroso del non farlo. Trovo frustrante vedere persone che hanno il talento e i mezzi finanziari per realizzare davvero qualcosa e poi non ne fanno nulla. La mia domanda è sempre quella: lo dovrei fare oppure no? In fondo, quale opzione è la più avventurosa?

Quali nuove idee le stanno già frullando in testa?

Per quanto riguarda le biciclette, ci sono parecchie idee per nuovi design. E’ essenziale continuare sempre ad evolvere. Spero inoltre di poter costruire qui due nuove case per gli ospiti e trasformare questo luogo in modo tale da potersi autofinanziare.

Resterà fedele alla sua casa fuori dall’ordinario?

Senza ombra di dubbio. Sono in molti a chiedermi perché non vendo e me ne vado in giro in bicicletta. Ma non è soltanto un’abitazione privata. Si tratta di un edificio storico di cui desidero preservare la dignità.

Grazie, Michael, per averci raccontato la sua storia e mostrato la sua straordinaria dimora.

Intervista: Milena Zwerenz
Fotografia: Daniel Müller
Produzione: FvF Productions UG